Se anche tu vuoi scoprire come dimenticare per sempre il mascara e avere comunque ciglia lunghe e folte, allora devi assolutamente leggere quello che Marta ha da dirti!
Ci piace far sapere le esperienze delle nostre clienti. Leggi cos’ha detto Marta riguardo l’extension ciglia.
Ti è capitato almeno una volta nella vita di maledire il giorno in cui hanno inventato il mascara?
A me capitava spesso!
Sai quando avevo questo odio?
- Alla sera quando mi dovevo struccare, essendo waterproof, ci mettevo un’infinità di tempo e alla fine non riuscivo neanche a toglierlo tutto.
- Alla mattina quando per sbaglio mi sporcavo l’occhio o le mani e rischiando anche di macchiare i vestiti.
- Nel pomeriggio, quando la stanchezza si faceva sentire mi strofinavo gli occhi e mi ritrovavo ad essere un panda.
- Alla sera quando dovevo “farmi bella” per uscire e per dare risalto agli occhioni dovevo riempire le ciglia di mascara.
- D’estate, adoro questa stagione che mi dà un senso di libertà, libertà anche dal mascara soprattutto le sere quando hai già un pochino d’abbronzatura e saresti già perfetta così ma invece no perché i tuoi occhi risultano spenti e quindi eccomi schiava del mascara.
Per me era un incubo, ero stanca di questa schiavitù.
Ma poi un giorno parlando con la mia estetista, Silvia del Centro Estetico Papaya, mi raccontò del trattamento di extension ciglia.
Devo essere sincera all’inizio non ero per niente convinta.
Allora chiesi maggiori spiegazioni a Silvia.
Ti racconto come è andata:
IO: “Mi devi attaccare dei peli finti con una colla? Mmmmm anche no, come faccio a sapere se la colla non mi fa qualche reazione strana? ho gli occhi sensibili.”
SILVIA: “Devi stare tranquilla, lo sai che non compro cinesate. La colla è stata testata ed è anallergica.”
IO: “Ok, ma le ho viste quelle con le extension e si vede che sono finte di plastica, in più hanno sempre l’angolo esterno dell’occhio vuoto e quando si staccano sembri malata perché perdi dei ciuffi, non è naturale!”
SILVIA: “Hai perfettamente ragione, guarda le mie ti sembrano finte?”
IO: “No.”
SILVIA: “Ho utilizzato extension in materiale sintetico ma completamente anallergico, perfette per i tuoi occhi sensibili. Sono morbide, leggere e separate, come vedi, non sono a ciuffetti e anche l’angolo dell’occhio è pieno.”
IO: “Già hai ragione e come mai? Mi stai prendendo in giro?”
SILVIA: “Ma stai scherzando? Le mie sono piene e naturali anche perché uso due metodi: One To One e 4D.”
IO: “Non entrarmi nel tecnico che non capisco nulla!”
SILVIA: “lo so, lo so! Te la faccio breve.
One to One: ad ogni singolo ciglio naturale viene applicata una extension con lunghezze, spessori e curvature variabili in base alla zona dell’arcata in cui vengono applicate.
4D: serve per dare maggior infoltimento, soprattutto nell’angolo esterno dell’occhio, raggiungendo effetti molto naturali.”
IO: “Brava sei stata succinta. Ma lo sai che io vado spesso in piscina e ora che arriva l’estate mi espongo al sole. Non è che si ammosciano?”
SILVIA: “No no mantengono la curvatura, la morbidezza e il colore anche se sottoposte ad acqua, cloro, sole. L’unica cosa che non devi fare è andare in piscina o fare la sauna il giorno che le applichiamo.”
IO: “Ok, ma avranno delle controindicazioni?”
SILVIA: “Sì, ne hanno due: non possono essere applicate a donne in stato di gravidanza e non possono essere applicate a donne in trattamento chemio-terapico.
E poi dovrai solo stare attenta quando ti lavi il viso, non essere troppo aggressiva sugli occhi e non utilizzare detergenti struccanti oleosi perché c’è il rischio che vengano via”.
IO: “Ok, mi hai convinto. Facciamole!”
Da quel giorno sono passati ormai 7 mesi e non riesco più a liberarmene.
Non sono più schiava del mascara, non lo compro più!
Finalmente una liberazione.
Sono sempre perfetta, le mie ciglia sono folte ma allo stesso tempo leggere quasi impercettibili.
Il mio sguardo si è valorizzato ed è molto più sensuale e con maggior fascino, la cosa bella è questo me lo ha detto mio marito!
Cosa stai aspettando, dai nuova vita ai tuoi occhi, abbandona per sempre la schiavitù del mascara.
Marta
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